Le ricerche sono tese a saggiare lo stato di maturazione del dibattito sull’architettura per trovare intersezioni e punti di tensione tra le teorie e l’esercizio compositivo.
Molte di esse richiamano la centralità, nella formazione personale, dello sviluppo di una consuetudine con la città: riconoscere le strutture insediative, rilevarne le stratificazioni, soprattutto nei momenti di passaggio tra il moderno e il contemporaneo; smontare il processo interattivo tra architettura e città, entrare nel meccanismo di costruzione del progetto, cogliere la direzione e la portata dei condizionamenti soggettivi e oggettivi dei luoghi e delle componenti architettoniche che li conformano.
Molte delle ricerche svolte definiscono e misurano, attraverso lo studio dei temi e dei linguaggi, gli orientamenti dell’architettura. Il senso attribuito a molti dispositivi ermeneutici è di rappresentare in forma trasmissibile i contenuti architettonici in divenire proiettati all’acquisizione delle principali questioni di progettazione. L’architetto, come interprete, svolge un’attività ricettiva e personale che presuppone una capacità di ascolto e di riflessione, ogni volta rinnovata nel susseguirsi dei suoi tentativi. In queste ricerche mi sono trovato ad interpretare teorie e pezzi di realtà in forma di temi progettuali. I temi formulano domande, attraversano e trasformano i materiali a disposizione dell’architetto, sintetizzano, dischiudono le possibilità della conoscenza. La sensibilità alla interrelazione, la curiosità per i congegni compositivi e i dispositivi teorico\tecnici per la costruzione dello spazio, costituiscono una ricerca utile all’architettura.
Mi interessa intendere tale ricerca sempre come una con-possibilità di strumenti e metodi molteplici, una larga sovrapposizione di interessi.
Si possono individuare dagli studi svolti 3 filoni di ricerca principali.
Il primo porta avanti l’interesse nei confronti dei processi creativi del comporre l’architettura. Un interesse intrapreso nel Dottorato e mai abbandonato, confluito nei volumi Idea Immagine Architettura, Qualcosa sull’architettura ed in altri saggi.
Un secondo indirizzo di ricerca verte sulle questioni alla scala urbana che includono riflessioni sul rapporto tra architettura e contesti diversi (infrastrutture, spazi aperti, aree fragili, grandi sistemi ambientali, aree archeologiche). In questa direzione vanno i volumi Per la città di Viterbo, Roma tra il fiume, il bosco e il mare, Roma in movimento. Pontili per collegare territori sconnessi ed altri saggi.
La terza linea di ricerca è nel solco di un rapporto tra architettura ed arte, che ha determinato le esperienze nel campo dell’architettura per il teatro e la danza (nell’interazione tra corpi e spazi anche attraverso l’uso di nuove tecnologie) e le sperimentazioni nel campo del disegno come comunicazione. Da questo filone di studi sono scaturiti progetti e scritti quali l’esperienza della Compagnia ALTROEQUIPE, gli studi sui Frontespizi dei Trattati di Architettura, testi tra i quali e-Learning. Electric Extended Embodied e i più recenti saggi sulla formazione e sulla rappresentazione.