Studi a carattere personale
In questa sezione di ricerca viene raccolta una parte di disegni, appunti e rilievi realizzati con lo scopo di evidenziare alcune azioni che ritengo fondamentali del modo di fare e pensare l’Architettura. Qui il disegno vale come forma di pensiero. Credo che per ogni architetto questo tipo di ricerca costituisca un corpus importante attorno al quale “leggere” e far leggere gran parte della sua idea, del suo cammino progettuale.
Sono studi che nascono in differenti circostanze e in questo contesto possono essere considerati un corpo autonomo, composto da tante linee che intrecciano tecniche ed esperimenti, istinto e ragione, luoghi mentali e fisici attraversati e forse ancora da ripercorrere.
Le frasi sono appunti, riflessioni, citazioni, che talvolta hanno un tono prossimo a quello di aforismi (provvisori) legati al momento specifico. Un diario nell’avventura entusiasmante dell’architettura. La parola progetto mi dà spesso il senso dell’inizio dell’avventura, una serie di azioni che forse non sempre sono di natura progressiva. Il progetto di architettura è sempre (o quasi) un frammento dell’idea generale della città e dell’ambiente.
Per progettare “ogni cosa deve assumere una forma; ed essa è il risultato di un complicato dialogo tra necessità e volontà, tra memoria e nuovo che assume un ordine” (Vittorio Gregotti).
L’importanza della storia, di tutta la storia in quanto conoscenza delle questioni compositive non mi convince la tendenza di concepire l’architettura sui resti antichi sempre come allestimento provvisorio o mobile scenografia ambientale. Un’idea ancora affascinante mi sembra quella di mettere in gioco la trasparenza e la leggerezza a partire da una ricerca di razionalità come progresso civile e come ricerca di “bellezza” che si dispone alla variazione.