Santa Maria della Pietà
Piano urbano integrato per il recupero dell’ex Manicomio provinciale di Santa Maria della Pietà – Roma
responsabile scientifico e coordinatore generale
committenza:
Città Metropolitana di Roma Capitale
fondi NextGenerationEU
Risorse per Roma
Agenzia del Demanio
attività di consulenza tecnico scientifica:
Facoltà di Architettura – Sapienza Università di Roma
responsabile scientifico e coordinatore generale:
Orazio Carpenzano
coordinamento gruppo di progettazione:
Alfonso Giancotti
progetto architettonico:
Andrea Grimaldi
Dina Nencini
Fabio Balducci
Paolo Marcoaldi
con
Marco Addona, Michele Bianchi, Diana Carta, Francesco Del Giudice, Lorenzo David Filippi, Roberto Germanò, Oreste Lubrano, Claudio Ross Mingoli, Laura Mucciolo, Elena Oglian e Chiara Rotondi
spazi aperti e paesaggio
Lucina Caravaggi
Cristina Imbroglini
Anna Lei
con
Wei Chen, Jacopo Mannello, Justyna Profaska, Alberta Piselli, Peiyi Fan
impianti ed efficientamento energetico
Fabrizio Cumo
con
Filippo Beretta, Lorenzo Villani
tecnologia e ambiente
Serena Baiani
Michele Conteduca
con
Giada Romano
strutture
Francesco Romeo
Francesco Currà
con
Andrea Lucchini e Marta Lembo
restauro Simona Salvo
analisi storica Bartolomeo Azzaro
Antonella Romano
stima dei costi
Francesco Tajani
con Rossana Ranieri
Nel 2021 l’amministrazione comunale di Roma ha approvato uno Schema di Assetto Preliminare per Santa Maria della Pietà, già inquadrata all’interno dell’attuale PRG come Centralità Urbana. Sulla base di questo schema sono stati definiti gli obiettivi strategici della Centralità, nonché le principali funzioni, i servizi e le opere di urbanizzazione previste.
Il Piano Integrato di Santa Maria della Pietà, sviluppato dalla Facoltà di Architettura della Sapienza di Roma, si configura come un progetto unitario che comprende 13 dei circa 50 interventi individuati all’interno dello Schema di Assetto. Per risolvere le diverse problematiche legate al Piano, si è deciso di stabilire alcune strategie progettuali comuni per tutti i padiglioni. Questa sorta di operazioni tipo hanno imposto delle azioni di indagine preliminare non convenzionali, per definire le componenti identitarie qualificanti dell’ex complesso ospedaliero, prime fra tutte quelle legate ai dati tipologici, materico costruttivi e spaziali-volumetriche.Il percorso progettuale è stato orientato da alcune precise strategie, ovvero:
– Il ripristino del parco ed una sua corretta integrazione con i padiglioni, con l’obiettivo di consolidarne la rilevanza urbana come sistema ambientale per la salute ed il benessere dei cittadini del XIV Municipio. Attraverso la riqualificazione integrata dei padiglioni e degli spazi aperti, il Piano punta alla definizione e alla messa a sistema di una polarità di funzioni di diversa natura, dai servizi per lo sport, la salute ed il benessere, alle attività di carattere sociale, occupazionale, assistenziale e culturale;
– L’individuazione di una comune metodologia operativa per il recupero dei padiglioni attraverso alcune operazioni tipo, dunque una sorta di prontuario in grado di definire delle linee guida per intervenire sulle strutture esistenti. Questo elenco di strategie progettuali replicabili è stato reso possibile dalla sostanziale omogeneità morfologica dei padiglioni;
– La definizione di alcune scelte ad hoc, che derivano in parte dalle caratteristiche intrinseche dei singoli corpi di fabbrica, ed in parte dalla loro futura destinazione d’uso.
Gli interventi volti a riconnettere il parco alla città sono affidati all’apertura degli accessi chiusi verso i quartieri adiacenti, alla valorizzazione delle visuali verso il paesaggio circostante, nonché alla riconnessione del circuito sportivo interno al parco alla rete ciclabile urbana e ai percorsi pedonali nella campagna. Come detto, per una corretta riqualificazione dell’articolato patrimonio edilizio esistente, è stato fondamentale sviluppare una sorta di prontuario di operazioni tipo, una sequenza di interventi ripetibili all’interno dei diversi padiglioni. Le cosiddette operazioni tipo sono le seguenti:
– Il dispositivo della fodera che ridefinisce il sistema di rivestimento degli interni;
– Il sistema dei controsoffitti che ridisegnano l’articolazione in alzato degli ambienti;
– Il sistema delle bucature e dei varchi che reinterpretano il rapporto tra interno ed esterno attraverso il ridisegno delle imbotti e degli infissi;
– Il sistema delle partizioni interne che non suddividono semplicemente gli spazi ma li attrezzano alle nuove funzioni;
– Il sistema dei dispositivi di accesso, rampe e scale, immaginati come figure autonome dotate di un proprio carattere e significato estetico oltre che funzionale.
Nel suo complesso, il Piano Integrato per il Santa Maria della Pietà si configura come una serie di interventi che trasformano quella che un tempo era stata la Casa dei Pazzerelli in una nuova centralità per l’inclusione sociale, l’integrazione collettiva, comunitaria e generazionale.