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Physico
2001
Allestimento scenografico per lo spettacolo PHYSICO
presso il Teatro Vascello e il Teatro Furio Camillo di Roma, il Teatro Verdi di Salerno, il Danceforum di Montecarlo
PROGETTO REALIZZATO
committenza:
Compagnia ALTROEQUIPE
Lucia Latour [coreografie]
Orazio Carpenzano [architetture]
David Barittoni [musiche]
Marco Donati [motion capture]
Mounir Zok [motion capture]
Flaviano Pizzardi [motion graphics]
Andrea Carfagna [regia video]
progetto:
Orazio Carpenzano
[LINK] http://altroequipe.org/
Se il corpo elabora la propria estensione spaziale l’architettura ricerca il proprio divenire corporeo e si affida a questo reciproco “farsi corpo” tra danza e spazio: in PHYSICO una superficie bianca, un “layer” solcato dal programma delle possibili “architetture” aderisce in molti modi ai corpi dei danzatori, mentre i materiali coreografici lasciano trapelare la materia da costruire. Nello spettacolo il video in azione, le luci e la musica elettronica, tutti elaborati dal vivo, sono altri corpi necessari alla vita dell’organismo. Questi dispongono l’accesso a una nuova dimensione percettiva e cinetica, rimandano al virtuale e partecipano alla “formazione” dell’attuale, collaborano all’approfondimento sensoriale del corpo in estensione e partecipano al processo di emancipazione della materia creativa.
Il progetto realizza un’architettura che con le sue inerzie agisce piegandosi, comprimendosi, ruotandosi, duplicandosi, al limite della sua indistinguibilltà.
La scenografia consiste in un tappeto rettangolare in polipropilene alveolare bianco delle dimensioni esatte della scena.
Nel campo geometrico sono stati inferti undici tagli di cui uno ad andamento spiraliforme, che consentono di agire nella tridimensionalità dello spazio secondo azioni compositive che invertono la bidimensionalità in oggetti plasmati dagli attori nello spazio danzato.
Il progetto realizza un’architettura che con le sue inerzie agisce piegandosi, comprimendosi, ruotandosi, duplicandosi, al limite della sua indistinguibilltà.
La scenografia consiste in un tappeto rettangolare in polipropilene alveolare bianco delle dimensioni esatte della scena.
Nel campo geometrico sono stati inferti undici tagli di cui uno ad andamento spiraliforme, che consentono di agire nella tridimensionalità dello spazio secondo azioni compositive che invertono la bidimensionalità in oggetti plasmati dagli attori nello spazio danzato.